VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

28 mar 2021

Per rendere vero l’ “Andrà tutto bene!”

Ritrovare la speranza

Quando un anno fa ci siamo resi conto della grave situazione in cui eravamo precipitati, cercavamo di ripeterci, come un mantra, Andrà tutto bene! Lo dicevamo, lo cantavamo, lo vedevamo scritto da tutte le parti. Coltivando la speranza, anzi allora ripetendolo come una certezza, che dalla pandemia saremmo usciti migliori. E adesso?

Guardando questi ultimi giorni, un fatto dietro l’altro mi fanno nascere un interrogativo preoccupato su quanto stiamo combinando. E non voglio neppure considerare certi personaggi della politica incapaci di accorgersi che, con le loro esternazioni continue, non fanno che moltiplicare la confusione. No. Tre fatti, in particolare, mi hanno colpito. Concentrati tutti in meno di una settimana.

 

Lunedì 15 alcuni governi europei, compreso il nostro, seguendo la Germania, bloccano l’uso del vaccino anglo svedese AstraZeneca. Lo stesso giorno burocrati della religione se ne escono con una dichiarazione come se possedessero il monopolio delle benedizioni celesti. Quattro giorni prima, giovedì 11, l’Omc (Organizzazione mondiale del commercio) boccia la proposta di superare la proprietà intellettuale dei brevetti.

Lasciamo, per oggi, le benedizioni: ci torneremo quando potremo disporre di più calma e maggiore capacità di ascolto e di confronto. E proviamo a guardare dove siamo con i vaccini, data la situazione sanitaria che continua ad appesantirsi piuttosto che concederci un po’ di sollievo.

 

La settimana scorsa una giovane donna mi racconta che il suocero, al momento di ricevere il vaccino, saputo che è l’AstraZeneca, lo rifiuta e torna a casa. Un’insegnante, quarantenne, mi dice che mai e poi mai si farà iniettare quelvaccino. La stampa continua a parlarci di quanti altri, nella stessa situazione, si stanno rifiutando.

Certo è stata una misura di prudenza aver chiesto di nuovo all’Ema una parola sulla sicurezza di questo vaccino. Ma il sospetto che anche giochi politici e interessi di parte vi abbiano contribuito non lascia tranquilli. Sì, ora stanno arrivando rassicurazioni da parte di donne e uomini di governo che essi stessi si sottoporranno a questo vaccino. E di ciò li ringraziamo. Ma dato il momento d’emergenza che viviamo, credo che dovrebbero essere più attenti alle conseguenze di ogni loro decisione.

Chiuse nel capitolo delle patologie mentali certe dichiarazioni di Radio Maria secondo cui i vaccini sarebbero una “chiara dichiarazione, affermazione di guerra a Dio”, mi pare necessario che gli esperti del settore si spendano un po’ di più nell’aiutarci a comprendere alcuni aspetti, secondo me fondamentali, che possono guidarci nelle nostre scelte.

Il primo, che ogni sostanza che introduciamo nel nostro organismo, farmaco o anche alimento, accanto ai benefìci che desideriamo, comporta rischi. A volte piccoli, altre anche grandi. L’altro, che il conto va fatto considerando rischi e benefici. Cosa comporta, oggi, non vaccinarsi? Lo vediamo, con gli ospedali intasati e gli oltre 100mila morti solo in Italia.Un terzo elemento: ci aiutino a leggere bene i numeri. Qualche decina di casi gravi – la cui connessione causale, non solo temporale, è ancora da dimostrare – su oltre 20milioni di vaccinazioni effettuate giustificano davvero la sospensione nell’uso di un farmaco? Ma ora grazie a Dio stiamo ripartendo!

 

L’altro fatto preoccupante è quanto avvenuto a Ginevra, all’Omc. Su proposta di India e Sudafrica, sostenuta anche dal presidente dell’Oms, si è discusso sull’opportunità di sospendere al momento la proprietà intellettuale dei brevetti sui vaccini, in modo da poterli produrre ovunque e liberamente. E così renderli disponibili anche ai paesi più poveri, non in grado di acquistarne al prezzo di mercato e in numero sufficiente per la loro popolazione.

Proposta sacrosanta, diremmo noi, considerando anche il fatto che se la pandemia non si ferma in tutti i paesi, il virus continua la sua marcia. Sia in senso espansivo, sia nella sua capacità di mostrarsi con sempre nuove varianti. E il tutto si ritorce anche contro di noi. Ma i paesi ricchi-e-civili, Usa, Ue (Italia compresa!), Gran Bretagna, Svizzera, Giappone, Australia, Canada, Norvegia, perfino il Brasile si sono opposti. E la proposta non passa. Gli interessi delle case farmaceutiche prevalgono sul bene dell’umanità.

 

Domenica scorsa, guardando un popolo oppresso, cercavamo di mettere in discussione La legge del più forte.[1] Qualche settimana fa, riflettendo sulla necessità di garantire i vaccini anche ai paesi più poveri, osavamo sperare di poterci dire Prima... tutti![2] Questi ultimi giorni, con quanto ci hanno portato, vorrei poterli cancellare dal calendario. Per ritrovare la speranza che l’Andrà tutto bene! non sia solo una frase ad effetto. Ma una realtà. Che nessuno ci regala. Ma che insieme possiamo costruire.

 

[1] La legge del più forte

[2] Prima... tutti