VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

7 lug 2019

Nel frastuono della propaganda, l’eclissi della ragione

Nessun dorma!

«Così comanda Turandot: Questa notte nessun dorma in Pechino!». Tutti devono attivarsi per conoscere il nome del misterioso pretendente della principessa. Solo scoprendone il nome, lui le ha promesso, lei sarà libera dal divenire la sua sposa. Così tutti, servi, ministri e semplici sudditi, con gli occhi aperti e le orecchie tese per cercare, ascoltare, chiedere, rubare quel nome. Nel nome di lui la salvezza di lei.[1]

E noi, che nome cerchiamo? In vero lo conosciamo già. Per questo alto è il rischio che, liberi dalle minacce della terribile e infelice principessa, ci mettiamo a dormire. Ripetiamocelo, allora. Per non dimenticare. Il nome è Propaganda. Il cognome Falsità.

Questo è il soggetto, Propaganda-Falsità, che sta invadendo le nostre orecchie e ottenebrando le nostre menti. Al punto che, esausti e sonnolenti, ci lasciamo abbindolare. Complici magari il caldo dell’estate e il rumore di sottofondo che, come una pentola di fagioli, il ministro della propaganda, alias ministro degli interni, continua a far bollire. Altro ministro della propaganda, anch’egli con scientifica premeditazione, poco meno di un secolo fa, ne aveva perfino indicato il processo: Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte, e diventerà una verità insegnava Joseph Goebbels.

La Sea Watch, con il suo carico di 43 criminali-travestiti-da-croceristi, ha varcato i sacri confini della patria. Un’invasione in piena regola. Minaccia per il nostro paese, il nostro popolo, le nostre tradizioni. Perfino per la nostra religione: le radici cristiane dell’Europa inquinate, distrutte, tagliate, annientate. Così, ossessivamente, continua a tuonare il nostro piccolo-Goebbels.

 

Mi domando: sarà dai 43 criminali-travestiti-da-croceristi che dobbiamo difenderci con ogni mezzo o non piuttosto dall’invasore che ha nome Propaganda-Falsità? Tutti sappiamo che gli sbarchi continuano, quasi ogni giorno. Più di 2500 persone sono entrate quest’anno, 300 soltanto nell’ultimo mese sono sbarcate a Lampedusa. Eppure di queste neanche una parola. Il silenzio più assoluto. Ma sui 43 della Sea Watch tanto frastuono. Perché, vi chiederete. Non ci vuole il grande sociologo a dircelo, tranquilli. Perché? Semplicemente perché quelli non ci sono telecamere né giornalisti che li fanno vedere. Quindi nessun interesse per l’imbonitore. Niente cassa di risonanza, nessun voto guadagnato. Grande cassa di risonanza – la Sea Watch e tutte le ONG complici dei trafficanti di uomini! – grande consenso. Tutto qui.

Nessun dorma! Perché El sueño de la razón produce monstruos, il sonno della ragione crea mostri, ci ricorda Francisco Goya fin dal 1797.

 

Ancora Turandot, la principessa infelice:
«Nella cupa notte vola un fantasma iridescente.
Sale e dispiega l’ale sulla nera infinita umanità!
Tutto il mondo l’invoca e tutto il mondo l’implora!
Ma il fantasma sparisce coll’aurora
per rinascere nel cuore!
Ed ogni notte nasce
ed ogni giorno muore!».

È il primo quesito con cui lei si gioca l’estrema difesa dall’amore con cui Calaf ha in progetto di conquistarla. Ma guidato dall’amore, egli non ha difficoltà a trovare, nascosta nell’enigma, la speranza.

Proprio due settimane fa la incontrammo, prigioniera, nel vaso che Pandora portava all’umanità, dono degli dèi gelosi:
«Solo Speranza, come in una casa indistruttibile,
dentro all’orcio rimase, senza passare la bocca,
né fuori volò...»
racconta Esiodo.[2] Sì, la speranza. L’amore che abita il cuore di Calaf la sa trovare, nascosta nell’enigma di Turandot. La pazienza necessaria per riaprire il vaso di Pandora le permette di volare fuori e diffondersi, anch’essa, tra gli umani.

È l’amore per la verità delle cose che ce la fa ritrovare. È la pazienza da coltivare nella ricerca della verità che le ridona la libertà di volare. È il risveglio della ragione che ci libera dai mostri.

 

Nessun dorma! La verità, la speranza, il risveglio della ragione ci faranno vedere dei poveri disgraziati in quelle persone che per 17 giorni sono rimaste prigioniere della Propaganda-Falsità. È il risveglio della ragione che ci permetterà di dire ai nostri governanti che è negli incontri con gli altri Paesi europei che possiamo affrontare seriamente il problema delle migrazioni. Non è certo disertandoli, come ha fatto finora il nostro piccolo ministro della propaganda, che si possono rivedere le regole. Coordinare i flussi migratori. Costruire progetti perché i più poveri trovino nei loro paesi condizioni di vita che non li costringano ad affrontare viaggi della speranza – non crociere, caro ministro! – che troppo spesso diventano viaggi verso la morte.

Nessun dorma! Per favore.


 

[1] Puccini, Turandot

[2] Esiodo, Le opere e i giorni