VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

3 giu 2012

Le parole di un bambino

Qualche sera fa il mio bambino di quattro anni se ne esce gridando verso di me queste parole: “Io ci metto una bomba a casa tua e la faccio saltare!”. Era ora di cena e voleva guardare la tv. Gli avevo risposto che adesso dovevamo mangiare e dopo avremmo acceso la televisione. Mi chiedo come può un bambino di quattro anni pensare una cosa del genere: il mio dubbio è che queste parole le senta da suo padre. Noi siamo separati da più di due anni, ma la nostra separazione non va proprio: mio marito è sempre agitato e aggressivo con me, non siamo ancora riusciti a trovare un accordo. E Claudio, ogni volta che torna dopo essere stato con il padre, è nervoso e tanto irritabile. Secondo me gli fa male vedere il padre, ma il giudice ha deciso così e il mio avvocato dice che non ci possiamo fare niente adesso (…).
Laura C.

Ascoltiamo bene le parole di questa mamma. Meglio ancora, ascoltiamo bene le parole del suo bambino. Di quattro anni. Un bambino che sta correndo un grosso rischio: trovarsi nel mezzo di un fuoco incrociato tra i suoi genitori.
Non è strano che due adulti che si separano si ritrovino fra conflitti che certe volte richiedono anche molto tempo per essere sciolti. È preoccupante, però, che questo conflitto coinvolga un figlio. Di qualunque età, figuriamoci un bambino di soli quattro anni.

Già in altre occasioni abbiamo riflettuto insieme su un pensiero, semplice a dirsi, ma altrettanto difficile da praticare: due coniugi si possono separare, ma due genitori no. Queste parole, che sembrano uno slogan, in realtà esprimono una grande verità. Una verità profonda e irrinunciabile. Due adulti che si separano, si separano come coniugi, ma non possono separarsi come genitori.

I coniugi sono due adulti. Ciascuno di essi ha nelle proprie mani la sua vita ed è libero di giocarsela come ritiene più giusto. Certo, ci vorrebbe un po’ di attenzione anche per l’altro – almeno quella stessa che vorremmo trovare per noi stessi! Ma possiamo anche riconoscere che non sempre ne siamo capaci. Non è certo una buona cosa, per nessuno dei due. Ma se le tensioni coinvolgono ‘soltanto’ due adulti, questo può attenuare, almeno per il momento, la nostra preoccupazione.

Anche i genitori sono due adulti, ma l’essere genitori nasce dal fatto che ci sono dei figli. E i figli non sono adulti come i genitori! Essi appartengono ad un’altra generazione e, se ci sono, è soltanto perché i due adulti l’hanno voluto. È così infatti che essi sono diventati genitori, ed è così che si sono assunti la responsabilità di prendersi cura di coloro che hanno messo al mondo.
Per questo i due adulti non si possono separare come genitori. Possono vivere in due case diverse, essere separati come coniugi, ricostruire una nuova coppia con un nuovo partner, ma per i loro figli essi rimangono sempre i loro genitori. Perché ogni figlio ha bisogno (e ha diritto) di trovare in loro il suo babbo e la sua mamma.

Non solo.
Ogni figlio ha diritto ad avere un’immagine positiva dei suoi genitori. Di ciascuno di essi. Per questo una madre che con il proprio figlio denigrasse l’ex marito farebbe solo del male al suo bambino (o ragazzo). Altrettanto deleterio sarebbe un padre che coinvolgesse i figli nel conflitto con la sua ex. I conflitti tra adulti devono restare tra gli adulti. I conflitti tra i due coniugi devono restare tra i due coniugi, non possono coinvolgere i due genitori.

Le parole di Claudio, un bambino di quattro anni che vuol mettere una bomba nella casa della mamma – che è anche la sua casa – non è difficile pensare che siano parole del padre. Parole che un uomo adulto cova nel suo cuore e che manifestano tanto risentimento nei confronti di colei che è stata la sua compagna di vita. Ma non può quest’uomo, proprio perché è padre, coinvolgere il suo bambino in un conflitto che non gli (= al bambino) appartiene. Sarebbe come mettergli addosso tutti gli ottanti chili di suo padre e tutti i sessanta di sua madre: come potrebbe reggere sulle sue piccole spalle tanto peso?

Cari genitori ‘separati’, voler bene ai vostri figli significa anche lasciare che essi vivano… più leggeri!