VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

3 mar 2024

Chi può tagliare il ramo su cui è seduto? Solo noi sapiens!

Veleni per la terra

Più riesci a guardare indietro, diceva Winston Churchill, più riuscirai a vedere in avanti. Parole che meritano attenzione. Quanto abbiamo costruito nei millenni è patrimonio da non perdere. Profondità e ricchezza sono le sue dimensioni. Accanto a costruzioni materiali, homo sapiens ha saputo dare vita anche a immagini. Segno della capacità di coltivare un pensiero, fino al punto da riuscire poi a rappresentarlo. I segni lasciati nelle caverne parlano di questo, così come, in fasi successive, i miti che nelle diverse culture ha saputo costruire. Tra i tanti, il mito biblico delle origini è a noi vicino, tanto ricco in sé quanto impoverito e costretto da una lettura spesso a senso unico. Vi leggiamo a un certo punto: La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo; ora maledetto sei tu dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.[1] È il Dio creatore che parla a Caino dopo che questi ha ucciso il fratello. La terra si ribella, dice. E vorrebbe ripudiare questo suo nuovo figlio, l’uomo, che versa su di lei sangue fraterno.

 

Questi giorni, a due anni di guerra in casa, siamo inondati da numeri. Sono le cifre dei tanti morti il cui sangue avvelena la terra. Più di 30mila, in soli quattro mesi, in Medio Oriente; 700mila, tra morti e feriti, in Ucraina. Solo per restare alle guerre a noi più vicine. E continuiamo, imperterriti, ad alimentare i conflitti. Nell’illusoria sicurezza, da entrambe le parti, di raggiungere qualcosa che chiamiamo vittoria. Mentre unica certezza è che faremo ancora crescere queste cifre di morte. È veleno per la terra il sangue versato, ricorda il mito di Caino. È veleno, perché tramuta il sangue fraterno da legame di vita a segno di morte. Trasformazione che lei, madre dei viventi, non può accogliere come legge di convivenza tra i suoi figli.

 

E c’è altro tipo di veleno che la fa soffrire. È di questi giorni un reportage di Deutsche Welle “Ucraina, come la guerra sta avvelenando l’ambiente”. Guardiamo. Nel primo anno e mezzo di guerra sono stati riversati in atmosfera 150milioni di tonnellate di CO2 in più, tanta quanta ne produce tutto il Belgio in un intero anno. Tra distruzione del paesaggio, bombardamenti, incendi boschivi, deforestazione e inquinamento, il 30% delle aree protette sono state distrutte. Aria acqua e suolo sono contaminati dalla presenza di prodotti chimici in larga scala: mercurio arsenico piombo cadmio, oltre al tritolo, portati dai milioni di ordigni che continuamente vengono esplosi. Alcuni di questi materiali sono cancerogeni, altri provocano disturbi nello sviluppo durante la gravidanza e aborti spontanei. Campioni di terreno provenienti da Kharkiv, uno dei principali luoghi di battaglia nell’est del paese, mostrano già concentrazioni elevate di piombo e cadmio. I metalli pesanti hanno un effetto negativo sui batteri nel terreno, inibiscono lo sviluppo delle piante e l’apporto di micronutrienti. Queste sostanze chimiche poi non rimangono ferme. Il TNT, per esempio, può essere trasportato dal vento anche in territori più lontani. E con le piogge penetrano nelle acque superficiali, contaminando ruscelli fiumi e laghi, oltre che nelle falde acquifere, con il risultato che la contaminazione arriva anche all’acqua potabile. Le colture poi, come il grano o le verdure, porteranno queste sostanze nei nostri piatti. Così gli animali che si nutrono dei prodotti della terra. Anch’essi, ingerendo queste sostanze, le porteranno a noi, consumatori finali.

Nel reportage si parla anche di uno studio sugli effetti delle munizioni inesplose della Seconda guerra mondiale scaricate nella parte tedesca del Mare del Nord e del Baltico. Pensate, lì stanno arrugginendo 1,6milioni di tonnellate di munizioni, e chiari sono i danni sugli animali nell’area circostante, con problemi nella crescita e nella riproduzione.

Da aggiungere a tutto questo, poi, la domanda su cosa comporterà lo smaltimento di auto camion carrarmati aerei missili lasciati sul terreno, nonché di tutto il materiale di case e palazzi abbattuti con tutto ciò che questi contenevano.

 

Dati e considerazioni che evidenziano quanto questa guerra, come ogni guerra del resto, oltre che disastro umano sia anche un disastro ecologico. I danni ambientali calcolati finora in Ucraina sono di oltre 52miliardi di euro. E la guerra continua.

Mi scrive Chiara: “Parli di intelligenza come capacità di affrontare e risolvere i problemi che la vita ci pone davanti: ma abbiamo deciso che ci serve un’intelligenza artificiale, perché con quella naturale non siamo più in grado neanche di renderci conto che i problemi ci sono”. Sì. Intanto noi continuiamo a riempire i nostri tg con Sanremo o con le vicende psico economiche dei cosiddetti influencer. Ottimi anestetici per fuggire l’angoscia. Homo sapiens, dove sei?

 

[1] Genesi 4,10-11

 

*

V'invitiamo a leggere:  Vincere! E [non] vinceremo 2023,   L'inganno della guerra 2022